Non c’è niente di più essenziale per la nostra salute e il nostro benessere che respirare: prendere aria, lasciarla uscire, per 25.000 volte al giorno. Sembra un atto così facile, quasi banale, eppure, come specie, gli esseri umani hanno perso la capacità di inspirare ed espirare correttamente. Nel libro L’arte di respirare, il giornalista scientifico James Nestor, ci mette difronte a questa evidenza, guidandoci alla riscoperta di una respirazione consapevole. Partendo da una panoramica delle antiche tecniche dello yoga, ovvero il prāṇāyāma, fornisce esempi pratici e approfondimenti su come migliorare la nostra respirazione quotidiana per ottenere benefici tangibili sul nostro sistema emotivo, energetico, fisico e spirituale.
Cos’è il Prāṇāyāma:
Il Pranayama è uno degli aspetti dello yoga più diffuso e praticato al giorno d’oggi in tutto il mondo. Il termine Pranayama compare negli Yoga Sutra di Patanjali (circa II secolo d.C.), che lo cita come quarto passo del percorso yogico.
Spesso identificato con la semplice respirazione, racchiude in sé un insieme di metodi di controllo consapevole del nostro respiro. Il termine stesso (composto dalle parole «prana» più «ayama» o «yama») ci aiuta a comprenderne il significato. Prana, in sanscrito, indica infatti l’energia vitale che connette le parti del corpo umano. Ayama significa invece «controllare in modo conscio e consapevole», mentre Yama si può tradurre con «trattenere».
I nostri antenati sperimentarono e perfezionarono la respirazione per milioni di anni. Dobbiamo solo imparare a tornare indietro e ricordare.
– L’arte di respirare (James Nestor)
É quindi possibile riprendere piena coscienza di un gesto così automatico?
Come ricominciare a respirare:
Inizia semplicemente portando attenzione al respiro, osservando il centro del tuo corpo, all’altezza dell’ombelico. Se è disturbato, anche la nostra mente lo sarà e viceversa. Per questo quando si è agitati si respira frettolosamente, sentendosi di conseguenza affannati, mentre in un momento di ansia ci sembra quasi di soffocare e andare in apnea. Quando siamo tristi sospiriamo a lungo, viceversa in uno stato di calma il respiro è lento e regolare. Comincia allora ad osservare anche tu questa relazione tra respiro e stati d’animo. Se ti concederai di sostare dentro l’emozione e di viverla, respirandoci, scoprirai di avere un alleato magnifico al tuo fianco, in grado di attraversare ogni sentimento e inconveniente.
5 2 5: la respirazione del Quadrato:
Per cominciare ti consigliamo un esercizio molto semplice, che puoi facilmente applicare in qualsiasi situazione e luogo: la respirazione 5 2 5, anche chiamata respirazione del Quadrato. La tecnica è composta da 4 semplici fasi:
1. Inspirazione
2. Pausa
3. Espirazione
4. Pausa
L’importante è mantenere la giusta durata per ogni fase, per cui l’esercizio completo sarà:
1. Inspira per 5 secondi
2. Conta fino a 2 e trattieni il respiro
3. Espira per 5 secondi
4. Mantieni i polmoni vuoti per altri 2 secondi
Per iniziare puoi ripetere l’esercizio almeno 10 volte e ,se può aiutarti nella concentrazione, immagina di visualizzare un quadrato come questo mentre esegui la tecnica.
I benefici di un respiro allenato:
La respirazione Quadrata è solo una delle tante tecniche di Pranayama che porta con sé enormi potenzialità. Più ti allenerai più sarai abituato a reagire a situazioni di particolare stress attivando una respirazione controllata, così da affrontare al meglio situazioni lavorative e personali impegnative. Ti permette cioè di ritrovare una situazione ottimale di bilanciamento e equilibrio energetico, migliorando di conseguenza anche le prestazioni atletiche, il sonno e le funzioni cognitive.
Scrive André van Lysebeth in “Pranayama. La dinamica del respiro” che il Prana (con la «P» maiuscola) è considerato nella filosofia indiana la somma totale di tutte le energie dell’universo. Ebbene, dato che c’è corrispondenza esatta tra il macrocosmo dell’universo e il microcosmo dell’essere umano, allora il prana (con la «p» minuscola) è l’insieme di tutte le energie che animano l’uomo e che si manifestano pienamente attraverso il respiro. Ecco che recuperando consapevolezza del nostro respiro possiamo costruire un nuovo ponte da tramite tra mente e corpo, permettendo il vario dispiegarsi di emozioni e azioni.
Il respiro è davvero un atto di vitale importanza e per questo ne andrebbe presa piena coscienza quotidiana, dedicandogli tempo, amore e presenza. Come ogni giardino che valga la pena di visitare va curato e annaffiato quotidianamente: bastano davvero una decina di minuti al giorno per ritrovare una sana relazione con le turbolenze che affollano la nostra mente.
Fonti per approfondire:
- Per conoscere le principali tecniche di respiro, oltre alla storia e agli aspetti filosofici e spirituali legati al concetto di prana, ti consigliamo la lettura di “Pranayama. La dinamica del respiro”, di André van Lysebeth.
- Per rieducarci a respirare e trasformare i nostri polmoni, James Nestor ha curato “L’arte di respirare”. Con un linguaggio accessibile e coinvolgente, l’autore ci mostra come la respirazione può essere un potente strumento per migliorare la nostra qualità di vita.
- “Light on Pranayama” di B.K.S Iyengar è un classico best-seller sullo yoga, scritto da uno dei maestri più rispettati di fama mondiale. L’opera offre un insegnamento completo, con tanto di foto dello stesso Iyengar, che illustra una pratica progressiva di 200 settimane, evidenziando le tecniche migliori da eseguire e gli errori più comuni.
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